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Glossario
Significato dei termini più utilizzati
Acido: suolo con carenza di basi, con PH minore di 6.5. Sono acidi i suoli originati da rocce con un elevato tenore in silice.
Acidofila: pianta che predilige i suoli acidi, derivati, cioè, da rocce silicee od anche calcaree ma, in tal caso, povere di calcio per dilavamento.
Aculeo: struttura appuntita che deriva dai tessuti epidermici, non collegata al sistema vascolare della pianta, quindi facilmente asportabile (es. Euphorbia milii).
Afilla: priva di foglie.
Agamico: asessuato. Si dice della riproduzione non sessuata come quella che avviene naturalmente per stoloni ed artificialmente per propaggine o divisione di parti della pianta.
Angiosperme: piante con fiori e veri frutti; producono semi avvolti da un ovario.
Annua, annuale: pianta che germina, fiorisce, fruttifica e muore nel corso di un anno.
Antera: la porzione terminale di uno stame, contenente i granuli pollinici.
Antofili: insetti che vanno sui fiori in cerca di nutrimento.
Apetalo: privo di petali.
Apicale: situato sulla punta o apice di fusti e rami.
Arborescente: a portamento arboreo.
Arbusto: pianta legnosa ramificata priva di un fusto principale.
Areale: territorio in cui è distribuita una determinata specie. Può essere unico o costituito da più aree distaccate, in tal caso si dice disgiunto.
Areola: struttura caratteristica di una cactacea. L’organo dal quale spuntano peli, spine, foglie (se presenti), rami laterali e fiori.
Ascella: angolo compreso tra il fusto principale, (od il ramo), la foglia od il tubercolo.
Associazione: consorzio di piante, appartenenti a specie diverse, viventi in armonia e con vantaggio reciproco.
Autoctona: indigena del luogo.
Avventizia, avventizie: pianta non spontanea in una determinata regione, osservata occasionalmente e non ancora naturalizzata stabilmente. Anche di radici che spuntano ovunque lungo il fusto.
Bacca: frutto carnoso, tipicamente arrotondato, indeiscente, contenente numerosi semi duri (es. Cissus).
Basico: suolo con abbondanza di basi (ioni di calcio e magnesio), con PH maggiore di 7. Tali sono i suoli derivati dalla disgregazione di rocce calcaree e poco profondi.
Basifila (o basofila): pianta che predilige i suoli basici.
Biotopo: luogo di vita, stazione; ambiente in cui vive una determinata specie o comunità.
Brattea: foglia modificata, di solito più piccola delle foglie normali, dalla cui ascella si sviluppa spesso un peduncolo florale.
Brevidiurna: pianta la cui fioritura avviene in periodi con giornate corte.
Bulbo: organo di riserva sotterraneo, formato da scaglie carnose separate che proteggono la gemma (es. Bowiea).
Caduco: organo che cade presto, prematuramente.
Cactiforme: che possiede l’aspetto od il portamento dei cacti (globosi).
Cactofilo: amante dei cactus e, più in generale, di tutte le succulente.
Calcicola (o calcifila): pianta che predilige suoli calcarei.
Calcifuga: pianta che tende ad evitare i suoi calcarei.
Calice: involucro esterno del fiore, formato da sepali generalmente verdi. Può essere dialisepalo se i sepali sono separati, gamosepalo se i sepali sono uniti tra loro.
Callo: tessuto protettivo che ricopre ogni superficie danneggiata.
Capsula: frutto secco pluricarpellare deiscente a maturazione completa.
Cartilagineo: di tessuto duro e coriaceo, spesso non verde.
Casmofita: pianta che vive nelle fessure o nei crepacci delle rocce.
Caudex: particolare organo di riserva di forma tozza e massiccia posta a livello del terreno e costituito dalla base allargata di un fusto o dalla sommità della radice.]
Caudiciforme: pianta dotata di un caudex con suddivisione delle funzioni vitali tra una parte basale perenne, il caudex, appunto, e gli organi aerei fotosintetici, usualmente di breve durata.
Cefalio: speciale corona di peli o di setole dalla quale, in certi cacti, spuntano i fiori (es. Melocactus).
Cellula: unità elementare di ogni pianta (od animale). Ogni cellula vegetale è costituita da una parete, dal citoplasma, dal nucleo e da vari inclusi cellulari, come ad esempio i cloroplasti.
Cera: produzione delle cellule vegetali epidermiche destinata a funzione protettiva.
Cereiforme: che possiede il portamento colonnare, come in certe Cactaceae.
Cespitosa: ramificante alla base e formante un cespuglietto per i numerosi getti radicali che rimangono appressati.
Chimera: Viene definita una pianta che unisce due o più linee cellulari, ognuna delle quali dividendosi mantiene la propria identità genetica, formando dei tessuti senza mescolarne mai i materiali ereditari.
Ciazio: infiorescenza propria delle Euphorbiaceae nella quale il fiore femminile, ridotto ad un ovario, è posto al centro ed è circondato da fiori maschili, ridotti a stami; il tutto avvolto da un involucro così da simulare un singolo fiore.
Ciliato (o cigliato): dotato di peli simili a ciglia.
Cima: infiorescenza in cui l’apice di accrescimento termina sempre con un fiore ed i fiori più recenti si trovano su nuovi punti di accrescimento laterali. Ha spesso forma di cono rovesciato, con i fiori più vecchi all’apice ed al centro.
Clavato: a forma di clava.
Cleistogamico: si riferisce a fiori che di norma non si aprono mai e si fecondano per autoimpollinazione (es. Frailea).
Clone: insieme di individui geneticamente identici derivati da un unico capostipite per riproduzione agamica o vegetativa, sia naturale che artificiale.
Clorofilla: il pigmento verde fotosintetico contenuto nelle piante.
Clorosi: ingiallimento anormale delle foglie o del fusto per malattia, carenze nutrizionali o crescita al buio.
Colletto: zona situata tra il fusto e la radice principale.
Coccineo: colore rosso carminato.
Composta: foglia costituita da diverse foglioline inserite sullo stesso asse.
Cordata: a forma di cuore.
Cormo (o rizoma): fusto sotterraneo suborizzontale, rigonfio, più o meno permanente, avvolto di solito da una tunica, (e non formato di scaglie come nel bulbo); il cormo dell’anno successivo si forma sempre all’apice di quello vecchio.
Corolla: verticillo interno del perianzio di un fiore, formato da petali variamente colorati, generalmente non verdi.
Cosmopolita: pianta a diffusione assai ampia sul globo.
Costato: provvisto di sporgenze e costole.
Cotiledoni: foglie speciali presenti nel seme con lo scopo di trasmettere all’embrione il nutrimento.
Cresta, crestato: si dice di un fusto o di un infiorescanza che assume, in seguito al processo di fasciazione, un aspetto a ventaglio
Criptocarpica: (dal greco: frutto nascosto) si dice di frutto che si sviluppano all'interno di una membrana dentro al fusto stesso della pianta. La membrana rilascia i semi gradualmente negli anni successivi aspettando le condizioni favorevoli alla germinazione.
Cultivar: le varietà ottenute in coltivazione.
Cuticola: pellicola impermeabile simile a uno strato di lacca o di cera che ricopre e protegge l’epidermide.
Deciduo: che perde le foglie durante la stagione sfavorevole alla crescita.
Decombente: che si reclina o si adagia sul terreno, ma con la parte apicale ascendente.
Deltoide: triangolare.
Dentato: organo che presenta un margine con intaccature e sporgenze a forma di denti. I dentelli sono rivolti verso l’apice.
Deiscente: di frutti che si aprono spontaneamente a maturità, o scoppiano, per far uscire i semi.
Di (o bi): prefisso con il significato di due, due volte.
Dimorfismo: la condizione per cui una pianta, od un organo, possono mostrare due aspetti diversi.
Dioica: pianta che presenta fiori maschili e femminili su individui diversi.
Disco: nei capolini delle Asteraceae è la parte centrale in cui sono inseriti i piccoli fiori.
Edafico: del suolo.
Echinato: ricoperto di spine.
Eliofila: pianta amante della luce, che, quindi, richiede ambienti aperti e ben illuminati.
Eliotropismo (o fototropismo): tendenza delle piante a rivolgersi verso la luce.
Endemismo: specie il cui areale è geograficamente molto limitato.
Epidermide: pellicola superficiale costituita da cellule che riveste molte parti della pianta.
Epifita: pianta che non ha radici nel terreno ma vive su un’altra, senza però trarne sostentamento (es. Epiphyllum).
Erbacea: pianta non legnosa, la cui parte subaerea muore e cade nella stagione avversa; di organo che abbia la consistenza ed il colore di una foglia d’erba.
Ermafrodita: fiore in cui organi maschili e femminili si trovano sullo stesso individuo.
Evoluzione: il processo per cui tutti gli individui viventi derivano da progenitori più semplici e di livello organizzativo inferiore.
Eziolatura: deformazione della pianta (filatura) dovuta a errato rapporto luce/acqua.
Famiglia: entità tassonimica che raggruppa uno o più generi affini.
Fasciazione: tipo anomalo o mostruoso di crescita per il quale l’apice del fusto (o dell’infiorescenza) si apre a ventaglio o a cresta.
Fenestrature: si dice di foglie che presentano aree decolorate attraverso le quali la luce penetra più facilmente nei tessuti interni.
Filato/Filatura: si dice di un individuo cresciuto lungo e sottile, generalmente per scarsità di luce.
Fittone: radice primaria molto sviluppata.
Forma: una variante lieve ma distinguibile all’interno della specie.
Fotosintesi: processo mediante il quale, nella cellula vegetale, vengono sintetizzati i carboidrati a partire da anidride carbonica ed acqua, in presenza della clorofilla e di energia luminosa.
Fotoperiodo: la durata di esposizione giornaliera alla luce necessaria per determinare i periodi di crescita e di fioritura.
Gemma (Germoglio): Organo vegetativo di una pianta, costituito da un brevissimo asse che può svilupparsi in ramo o fiore.
Genere: rango tassonomico che comprende una o più specie.
Geotropismo: la situazione per cui le radici hanno la tendenza a crescere verso il basso.
Glabro: privo di peli.
Glauco: di colore tra il grigio-azzurro ed il verde.
Glochidio: l’insieme delle piccole spine caratteristiche del genere Opuntia.
Habitat: il complesso delle caratteristiche ambientali in cui una determinata specie vive.
Ibrido: prodotto dell’incrocio di due specie o varietà diverse. Può essere naturale od artificiale.
Igrocasia: proprietà di alcune capsule (es. Aizoaceae) di aprirsi con l’aumento dell’umidità e richiudersi poi col secco.
Igroscopico: organo in grado di assorbire umidità dall’ambiente.
Ilo: cicatrice alla base del seme.
Indeiscente: che non si apre a maturità.
Ipocotile: la zona tra la radice ed il fusto.
Ipogeo: sotterraneo
Latice: il liquido bianco o semitrasparente, in alcuni casi velenoso, che esce dalle ferite in certe piante (es. Euphorbiaceae).
Longidiurna: si dice di pianta che fiorisce solo in un periodo con giornate lunghe.
Membranoso: secco, sottile e flessibile, non verde.
Mesofila: pianta che richiede disponibilità continua d’acqua.
Mimetismo: meccanismo naturale di camuffamento che porta un individuo a passare inosservato nell’ambiente naturale in cui vive (es. Lithops).
Monocarpica: pianta che fiorisce e fruttifica una sola volta.
Monocasio: tipo di infiorescenza nella quale una sola branca cresce per portare il fiore terminale.
Monoica: pianta che porta su di un solo individuo sia fiori maschili che femminili ma posti in collocazione diversa (es. Cucurbitaceae).
Monotipico: che ha un solo rappresentante di categoria inferiore, come un genere con una sola specie.
Napiforme: si dice di radice a fittone molto svillupata nella parte mediana.
Naturalizzata: si dice di specie che introdotta in un territorio, non appartenente al suo areale, poi vi si insedia stabilmente per le favorevoli condizioni ambientali.
Nodo: divisione del fusto; punto spesso rigonfio in cui si inseriscono le foglie od il ramo.
Nomenclatura: quella parte della tassonomia che si occupa di dare una regola ai nomi attribuiti alle piante.
Nudo: si dice di fiore, o di parte del fiore, privo di involucri protettivi.
Ob: prefisso che significa invertito o con la parte più ampia oltre la metà dell’organo.
Obconico: a forma di cono rovesciato.
Obovato: a forma di uovo rovesciato.
Oblanceolato: a forma di lancia rovesciata.
Orbiculare, orbiculate: a forma di cerchio.
Ordine: rango gerarchico tassonomico che raggruppa una o più famiglie.
Orofila: pianta che cresce sulle montagne.
Ossifila: calcifuga.
Ovario: parte femminile del fiore che racchiude gli ovuli.
Ovato: con contorno ovale e la parte più ampia alla base.
Ovulo: struttura contenente la cellula germinale femminile; dopo la fecondazione diventa seme.
Pachicaule: pianta con base del fusto ingrossata.
Perenne: pianta che vive per più di due anni e fiorisce, di solito, ogni anno.
Peduncolo: gambo di ciascun fiore o frutto.
Pellucida: trasparente.
Perianzio: involucro del fiore che comprende i petali ed i sepali.
Petalo: elemento florale costituente la corolla, spesso colorato e profumato.
Pettinato: detto di strutture disposte come i denti di un pettine.
PH: simbolo matematico usato per indicare il grado di acidità o alcalinità di una sostanza.
Pistillo: organo femminile del fiore, costituito dai carpelli e del quale fanno parte l’ovario, lo stilo e lo stigma.
Plantula: piantina originata da seme e che ancora non ha emesso foglie del tutto simili a quelle della pianta adulta.
Polimorfismo: situazione in cui una pianta (o organo) può assumere aspetti diversi.
Polline: complesso di minuti granuli (granuli pollinici) prodotti dalle antere nelle piante a fiore.
Pollone: individuo che spunta alla base di un ceppo, (riproduzione vegetativa).
Pronubo: tutto ciò che contribuisce alla fecondazione.
Prostrato: adagiato sulla superficie del terreno, più o meno aderente.
Pruina: sostanza polverulenta che ricopre rametti ed organi vegetativi e può essere asportata con un dito.
Pubescente: con peluria corta e morbida.
Radiale: ciò che è posto ai margini di uno spazio delimitato; le spine radiali ai margini delle areole.
Radichetta: la radice primitiva che si sviluppa dal seme nella plantula.
Razza (geografica): gruppo di piante localizzato che differisce per caratteri secondari da altri gruppi localizzati.
Ricettacolo: parte superiore del fusto, spesso ingrossata, che porta gli elementi del fiore.
Rosetta: in alcune piante la particolare disposizione delle foglie basali inserite sul fusto alla stessa altezza, presso la superficie del suolo.
Sciafila: pianta che predilige gli ambienti ombrosi con luce moderata e soffusa.
Seghettato: margine fogliare con intaccature e sporgenze acuminate ed oblique come i denti di una sega.
Seme: organo assai particolare, proprio delle pianti superiori, che deriva dalla fecondazione dell’ovulo.
Sepalo: elemento florale, generalmente verde, il cui insieme costituisce il calice.
Sessile: privo di peduncolo.
Shinshowa: riverito a specie con petali dei fiori stretti (Lobivia e Astrophytum)
Silicicola: sinonimo di acidofila.
Sottospecie: categoria tassonomica di rango inferiore alla specie ed intermedio tra la specie e la varietà.
Spatolata: foglia stretta alla base e larga all’apice, simile ad una spatola.
Speciazione: processo evolutivo che nel corso dei millenni per la concorrenza di numerosi fattori (tra i quali l’isolamento riproduttivo) conduce alla formazione di nuove specie.
Specie: insieme di piante assai simili tra loro nei caratteri essenziali, interfecondi e con discendenza feconda.
Spina: struttura legnosa ed appuntita, in cui passano i tessuti conduttori, originata dalla trasformazione di rami, foglie o stipole.
Spiralate: si dice di foglie inserite a livelli differenti, apparentemente senza ordine ma in realtà disposte a spirale, riunenti i punti di intersezione.
Stame: organo riproduttivo maschile di un fiore, costituito dalle antere contenenti il polline e dal filamento.
Stellato: a forma di stella.
Stigma: parte dell’organo riproduttivo femminile di un fiore, posto all’apice dello stilo e tipicamente appiccicoso, atto a ricevere il polline.
Stolone: fusto o ramo prostrato, aderente al suolo, che emette facilmente radici e produce piante figlie.
Stoma: piccola apertura nelle epidermidi delle foglie o dei fusti, attraverso la quale avvengono gli scambi gassosi con l’ambiente.
Sub: prefisso che indica quasi.
Suberificazione: processo per il quale un tessuto si impermeabilizza e assume un aspetto suberoso.
Succulente: si dice di piante dotati di tessuti, variamente collocati, atti a trattenere acqua di riserva.
Tassonomia: la scienza che si occupa della classificazione degli esseri viventi.
Taxon (plurale taxa): qualsiasi categoria sistematica, ad esempio: genere, specie, famiglia, classe.
Tegumento: rivestimento di organi, o dell’intero corpo vegetale, costituito da tessuti adatti alla funzione di protezione o isolamento dall’ambiente.
Teratofita: pianta con crescita anormale.
Tereto: allungato-cilindrico, affusolato alle estremità.
Termofita: pianta caratteristica di stazioni aride.
Tessuto: insieme di cellule che svolgono funzioni eguali e complementari.
Tomentoso: ricoperto di peluria fittissima e morbidissima, generalmente di colore bianco o grigiastro.
Tricoma: qualsiasi tipo di escrescenza a forma di pelo, dai peli radicali alle ciglia.
Tubercolo: si dice di ogni protuberanza conica o cilindrica.
Turbinato: a forma di trottola.
Unisessuale: si dice impropriamente per quei fiori che possiedono esclusivamente stami o pistilli.
Variegazione, variegatura: variazione di colore dovuta alla mancanza localizzata di pigmento clorofilliano ma anche alla mancanza od all’accumulo di qualsiasi altro pigmento.
Varietà: entità tassonimica di rango inferiore alla sottospecie.
Villosità: pelosità costituita da peli semplici molto lunghi, di solito, flessibili.
Vivipara: pianta che porta bulbilli o gemme che germogliano stando ancora sulla pianta madre.
Xerico: ambiente arido, asciutto.
Xerofita: pianta adattata a vivere in luoghi asciutti con scarsa disponibilità d’acqua.
Zigomorfo: a simmetria bilaterale.
Famiglie e Generi | 17-11-13 13:11 | Visite: 3K
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