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Pachycereus pringlei
La pianta della settimana. Scheda tecnica
Famiglia: Cactaceae
Nomi comuni: Cactus elefante, Cardón, Cardón Pelón
Nome scientifico:Pachycereus pringlei
Sinonimi: Cereus pringlei, Pilocereus pringlei
Habitat: Cresce sui pendii rocciosi e profondi in suoli di alluvionali. Spesso accompagnato dal Saguaro (Carnegia gigantea)
Origine: Messico nord occidentale, negli stati della Bassa California, Bassa California del Sud e Sonora. In particolare è presente nel sud del deserto di San Felipe, e nelle pianure di El Rosario nella Regione del Capo, Isole del Golfo della California e sulla costa di Sonora e Guaymas.
Etimologia: il nome del genere si riferisce alla parte inferiore del tronco che assomiglia alla gamba di un elefante. Il nome della specie si riferisce a Ciro Guernsey Pringle, che era un botanico americano e collezionista di piante. Egli è stato anche il custode del erbario presso l'Università del Vermont.
Descrizione: E' un cactus colonnare gigante che cresce sino a 20 metri con un portamento eretto ed un fusto largo fino a un metro. Insieme alla Carnegiea gigantea è uno dei cactus più alti del mondo. In natura un fusto ha pesato 25 tonnellate. Il tronco e i rami hanno da 11 a 17 costole ricoperte da molte areole con 20/30 spine grigie ciascuna, robuste e lunghe sino a 2/3cm. Con l'età le spine vengono perse.
I fiori sono bianchi e imbutiformi, sbocciano da marzo a giugno. I fiori bianchi si aprono nel tardo pomeriggio, e rimangono aperti fino a mezzogiorno del giorno successivo. In natura sono spesso impollinati da pipistrelli di notte.
I frutti maturi e formano grosse capsule ispide. Contengono polpa rossa o bianca con numerosi semi neri. I frutti sono commestibili.
Coltivazione: Facile. Ha bisogno di un terreno ben drenato (va bene composta base per cactus) e di tanta luce. Anche pieno sole. Irrigazioni regolari e diradate nel periodo di vegetazione (primavera e estate) per poi diradarle sino ad interromperle in inverno o comunque quando le temperature minime scendono sotto i 12 gradi °C.
Curiosità: I nativi d'America usavano mangiare i frutti e macinavano i semi per formare una farina. La polpa del fusto invece viene usato dalla gente del postocome disinfettante e altre proprietà curative. I fusti essiccati ormai lignificati venivano invece usati per pali, recinzioni, recinti, muri di casa e travicelli.
Articoli | 27-01-16 07:27 | Visite: 16K
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