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Echeveria setosa
La pianta della settimana. Scheda tecnica
Famiglia: Crassulaceae
Genere: Echeveria. Il nome Echeveria è stato assegnato in onore di Atanasio Echeverría y Godoy, un illustratore botanico messicano del XVIII secolo, che contribuì alla documentazione della flora del Messico.
Specie: setosa. deriva dal latino setosus, che significa “peloso” o “setoloso”, in riferimento alla caratteristica peluria biancastra che ricopre le foglie della pianta.
Origine: Messico
Sinonimia:
Descrizione: L’Echeveria setosa è una pianta succulenta perenne a crescita compatta e forma rosette basali dense, generalmente di 5-10 cm di diametro, che possono espandersi con il tempo grazie alla produzione di polloni laterali.
Questa specie è per lo più acaule (senza un vero e proprio fusto evidente), ma con il tempo può sviluppare una base leggermente lignificata.
Le foglie sono Obovate o spatolate, leggermente concave di colore Verde brillante, con sfumature più chiare verso i margini. La superficie che le contraddistingue é ricoperta da una fitta peluria biancastra (pubescenza), costituita da tricomi setolosi che proteggono la pianta dalla disidratazione e dal sole intenso.
Se ben coltivate spesso dono Disposte a spirale, formano rosette compatte e simmetriche.
I fiori sono raggruppati nello scapo fiorale allungato, eretto, che può raggiungere i 20-30 cm di altezza, con un racemo terminale.
I singoli fiori sono Campanulati, con lobi rivolti leggermente all’indietro di colore Rosso-arancio con apice giallo. La corolla é costituita da 5 petali fusi alla base, con margini leggermente ricurvi. Hanno 10 stami disposti in due verticilli e ovario formato da 5 carpelli liberi.
Raramente ho visto formarsi frutti, che sono Capsule deiscenti contenenti piccolissimi e numerosi semi scuri e oblunghi.
Coltivazione: Facile. Richiede luce intensa e sole diretto per rimanere compatta, ma nelle ore più calde dell’estate è meglio proteggerla per evitare scottature.
Asciutta in inverno resiste fino a circa 5°C, ma teme il gelo. In inverno è consigliabile tenerla al riparo sotto una tettoia. Il substrato deve essere ben drenante per evitare marciumi, va bene un mix di terra per succulente con sabbia e perlite.
Bagnare in primavera ed estate (attendere che il terreno sia completamente asciutto), ridotta in autunno e quasi nulla in inverno.
Se la si trapianta ogni 2/3 anni non è necessario fertilizzare, in ogni caso usare sempre concimi a basso tenore di azoto.
In estate innaffiare abbondantemente solo se asciutto possibilmente dal basso per capillarità senza bagnare le foglie in modo da non togliere o rovinare la pruina.
Riproduzione: l' Echeveria può produrre nuove rosette attorno alla base della pianta madre o più facilmente se cimata sull'apice delle rosette. Ma il modo più comune per riprodurla é per talea di foglia come avviene in natura. Queste foglie possono essere lasciate ad asciugare qualche giorno per poi essere poggiate su substrato umido sino a quando non spuntano le radichette.
Un modo curioso di moltiplicare questo genere è quello di far passare una lenza attorno al fusto a pochi cm dal colletto (laciare solo 3/4 foglie) e tirare forte per tagliare in modo netto. Dal fusto solitamente nascono altri 3/4 germogli.
Articoli | 21-03-25 22:51 | Visite: 66
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