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Aiuto! Infestazione da ragnetto rosso
La rubrica dei consigli
Mi scrive Elisa una mail a info@unsitodelcactus.it per chiedermi aiuto:
Salve. Ho un invasione di ragnetto rosso e visto che in commercio trovo solo prodotti che non hanno aiutato ho deciso di avvalermi di un giardiniere che verrà a spruzzare e innaffiare il suo prodotto da patentino. In molti casi riconosco un attacco da ragnetto ma in alcuni non saprei perché so che attacca l apice. Aggiungo delle foto. Nella prima e quarta foto si nota la pianta rivestita completamente ma non nel colore ruggine che so lasciano i ragnetti. Il gimnocaliciun horstii aveva fatto una bella crescita verde senza ulteriori colorazioni ruggine ma al centro ha riniziato. Anche nell' ultima foto non capisco cosa sia che ha causato quella crosta. Cosa strana è che le piante vicine stanno bene idem x il gimnocalicium. Per i piccoli ibridi di echinopsis sono certa sia ragnetto. Già due se ne sono andati.
Trovi che le piante in foto siano troppo compromesse e difficili da salvare? E di conseguenza le devo distruggere? Esiste qualcosa x prevenire eventuali attacchi in futuro?
Purtroppo nei posti dove sono andata non hanno prodotti con abamectina, Piretro e rotenone non sembra serva il patentino ma te lo kiedo perché non sono informata. Grazie.
La mia risposta:
Ciao Elisa, grazie per avermi scritto. Dalle foto confermo che si tratta di importante infestazione di ragnetto rosso (Tetranychus urticae). Le puntinature ed il caratteristico sbiadimento dell'epidermide (Declorofillazione) non lasciano molti dubbi. Probabilmente osservate con una lente d'ingrandimento ed attenzione dovresti riuscire a vedere questi tremendi acari in movimento. L'epidermide dei gimnocalicyum essendo perlopiù nuda risente di più d forma spesso croste più visibili, molto simili alla normale suberificazione. Questo a volte é provocato e amplificato anche da prodotti o trattamenti a base di olii minerali e/o saponi.
Non sempre attaccano l'apice molle ma cercano spazi a loro confortevoli tra le coste ancor meglio se nascoste da spine fitte (el mio caso gli Echinocereus sono i più colpiti, con le loro spine pettinate offrono un rifugio ospitale per acari e cocciniglia).
Direi che fai bene ad affidarti ad un esperto anche perché saranno necessari almeno 2 interventi distanziati con acaricidi specifici per essere sicuri di debellare sia gli individui adulti che le uova (per questo si usa la combinazione di 2 prodotti). Ad esempio la abamectina è un principio attivo molto utilizzato contro gli acari, ha un buon effetto di contatto su acari e ninfe adulte, ma non può uccidere le uova. Quindi dopo alcuni giorni si schiuderebbero creando nuove popolazioni.
Evita per ora di fertilizzare, che é la tentazione che si ha quando si vedono piante soffrire, prima é meglio debellare la causa. Inoltre se é ancora possibile sarebbe meglio isolare le piante già colpite ed eliminare quelle troppo compromesse.
Il problema non è quanto son compromesse ma la velocità di riproduzione del ragnetto, in poche settimane, con le temperature prossime ai 30°C, possono arrivare anche a 20/30 generazioni. Quindi è importante isolare piante malate perché non si può essere sicuri di debellarli tutti con un unico trattamento. Se rimangono anche pochi individui nell'arco di un mese sei nuovamente al punto di partenza.
La prevenzione si fa mettendo in quarantena i nuovi acquisti, controllando e osservando spesso le proprie piante per intervenire prontamente, e cercando di nebulizzare in estate i fusti (io lo faccio nelle giornate ventilate per evitare malattie fungine), il ragnetto odia l'umidità. Sarà banale ma come dico spesso la prevenzione parte dalla corretta coltivazione: tanta aria, tanta luce, buona composta minerale e irrigazioni abbondanti ma diradate.
I prodotti in libera vendita fanno poco, l'olio di neem solo per citarne uno che va di moda, é un buon alleato ma a mio avviso non troppo efficace.
Qui trovi un mio post sul ragnetto>>>
Buona coltivazione. Aggiornaci!
Articoli | 25-06-24 20:15 | Visite: 312
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