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La scarificazione dei semi
L'esperienza di Paolo
Questa volta riporto l'esperienza diretta di Paolo, un caro amico di Unsitodelcactus.it di Napoli che ci racconta la sua esperienza con la semina di semi che necessitano di scarificazione (leggi questo post per approfondire).
In breve é una tecnica che serve per facilitare la germinazione, ed in alcuni casi é fondamentale farla per ottenere la germinazione. Simula, in pratica, quel processo dove i semi che sono ingeriti dagli uccelli o da piccoli animali vengono parziaìlmente "digeriti" nello stomaco/intestino e poi germinano dopo essere stati espulsi con le feci. Le piante nella loro evoluzione infatti hanno ricoperto i loro semi di un tegumento molto duro, talmente duro da resistere agli acidi dello stomaco e quindi poter germinare dopo essere stati mangiati. Di contro questo tegumento se non "indebolito" in qualche modo non permette la normale germinazione se non dopo tanti anni sotto gli agenti atmosferici.
Esistono vari tipi e metodi di scarificazione, solo per citare i due più utlizzati: quella meccanica effettuata tramite abrasione del tegumento ad esempio con una lima per le unghie o una carta abrasiva fine (simula il rotolamento dei semi su rocce con l'azione del vento) e la scarificazione con acido.
Personalmente, facendomi paura l'acido, ho sempre optato per la scarificazione meccanica, mi sono costruito una scarificatrice ma non ho mai utilizzato altri metodi. Il buon Paolo invece, più coraggioso di me ha usato con ottimi risultati un disgorgante ed è proprio per questo che insieme abbiamo deciso di pubblicare e condividere la sua esperienza perchè possa essere utile ad altri.
Ovviamente parliamo di sostanze pericolose che vanno utilizzate con tutte le precauzioni e le attenzioni possibili, quindi sconsiglio vivamente l'utilizzo di questo metodo ai non abituati a maneggiare materiali pericolosi come l'acido.
Ecco la descrizione del buon Paolo:
"Ho provato a seminare la specie Toumeya papyracantha nel 2019 e nel 2020. Zero germinazioni. La suddetta è una pianta che è stata sempre in cima ai miei desideri, ma, premesso che non intendo sottostare al ricatto di venditori nel web che chiedono prezzi esosi per piante innestate o al massimo affrancate, con esiti di crescita spesso infruttuosi, negli anni sono arrivato alla convinzione che solo le piante da seme sono veramente tue, solo da seme ti rendi conto della crescita dalla germinazione al primo fiore. Citando il prof. Giuseppe Lodi, nel suo libro, con la semina ‘ci potrà capitare di vedere cosa non detta in prosa né in rima’ (Ariosto). Nel 2022, citando di nuovo il libro del prof. Giuseppe Lodi, mi sono reso conto che ad una certa età si ha molta pazienza, ma non tantissimo tempo, pertanto ho deciso di riprovare. Stavolta però ho osservato tutte le precauzioni ed i consigli per far germinare i semi. (era il mio ultimo tentativo). Sia su ‘cactiguide.com’ che su ‘llifle .com’, la specie Toumeya papyracantha era stata trasferita nel genere Sclerocactus. Genere di cui si indica la necessità di scarificazione. (Sclerocactus papyracanthus). Nel web non ci sono indicazioni specifiche circa le modalità e soprattutto i tempi della scarificazione con acido, anzi in alcuni c’è scritto: immergere nell’acido per il tempo necessario affinché il tegumento del seme si ammorbidisca, che faccio lo sento tra i polpastrelli?, oppure seguendo i tempi tipici della specie (sic !!??)
Materiali e metodi:
1) Disgorgante ad uso professionale a base di acido solforico ad alta concentrazione (ferramenta). Ho utilizzato il prodotto in foto.
2) Colino da te’ in acciaio a molla. Come da foto.
3) Almeno 3 barattoli in vetro
a) Versare nel primo barattolo la quantità di acido necessario per coprire interamente il bulbo del colino. Inserire i semi nel colino (non sono microscopici) ed immergerlo nel barattolo con l’acido per otto minuti. Perché otto? Perché in un sito ho letto 6 minuti in un altro 11 minuti. Il buon senso mi ha suggerito 8. Le uniche indicazioni trovate erano per gli Echinocactus.
b) Fare un passaggio di un minuto nel secondo barattolo in vetro riempito di acqua del rubinetto e farne subito dopo un terzo passaggio in un altro barattolo di vetro sempre riempito di acqua di rubinetto.
c) Versare quindi i semi su un foglio di carta assorbente, va bene quella di cucina.
Il giorno dopo ho seminato. Naturalmente in sacchetto. Sacchetto che ho mantenuto da maggio 2022 ad aprile 2023, in serretta riscaldata (contenitore trasparente IKEA) ed illuminata con led. Sono nati 16 su 16 e fino ad ora tutti sopravvissuti. "
Grazie ancora Paolo e... Buona scarificazione a tutti!
Vuoi anche tu contribuire inviando una tua esperienza di coltivazione? Invia una mail a info@unsitodelcactus.it e le migliori verranno pubblicate!
Articoli | 23-04-24 07:27 | Visite: 394
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