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Hoya carnosa

La pianta della settimana. La scheda

Famiglia: Asclepiadaceae

Genere: Hoya

specie: carnosa

Etimologia: il nome del genere deriva da Thomas Hoy, capo giardiniere del duca di Northumberland, nel XVIII secolo, amico di Robert Brown, autore di questo genere.
Origine: La specie è diffusa in Asia orientale nelle foreste pluviali alle latitudini tropicali e subtropicali. 

Nome comune: fiore di cera

Descrizione: succulenta abbastanza popolare, coltivata per la sua infiorescenza composta da tanti fiorellini che sembrano vitrei/di cera.

Ha un portamento strisciante o più spesso rampicante, foglie grandi lanceolate, succulente e piuttosto distanziate lungo il fusto. In natura, e ove l'elevata umidità lo consente, forma radici aeree che restano tali o si fissano sulla corteccia dei tronchi. 

I fusti possono arrivare a lunghezze considerevoli, svariati metri, per questo ha bisogno di un traliccio su cui arrampicarsi.
Le foglie sono di un verde brillante lunghe 6-10cm. I fiori sono leggermente profumati, soprattutto alla sera sono di colore rosa chiaro, ma possono variare dal quasi bianco al rosa scuro; sono a forma di stella e sono raggruppati in grappoli a formare una semisfera. Le spesse corolle dei fiori sembrano fatte di porcellana o di cera, da qui deriva il nome comuni della pianta. La superficie dei fiori è ricoperta di minuscoli peli che conferiscono loro una lucentezza particolare. Sono molto profumati e possono produrre un eccesso di nettare che gocciola dai fiori. Un singolo fiore (corolla) ha un diametro da 1,5 a 2 cm.

Spuntano in estate sino a inizio autunno da speroni che si creano da peduncoli perenni sui fusti leggermente lignificati.


Coltivazione:  Facile. Le Hoya amano il caldo e resistono fino a 24-27 gradi. La temperatura minima invernale non deve scendere sotto i 10-13 °C. L' esposizione migliore è un'illuminazione molto forte ma va protetta dai raggi diretti del sole, soprattutto in estate.

Ha bisogno di un substrato poroso, grossolano, ben drenato di origine preferibilmente vegetale ma che non rimanga umido troppo a lungo.

Le annaffiature dovranno essere regolari in estate, senza mai lasciar asciugare troppo a lungo il substrato. Attenzione però a non inzupparlo o lasciare che l'acua ristagni, in quanto l'apparato radicale è molto delicato e tende a marcire. Ridurre ad annaffiature occasionali in inverno o sospenderle completamente se la temperatura minima é inferiore ai 10gradi.


Moltiplicazione: in primavera per porzione di fusto con almeno due nodi; se temperatura ed umidità sono insufficienti l'emissione di radici è notevolmente rritardata. Un modo semplice per duplicarla é posizionare la talea in pomice o zeolite in un vasetto con sottovaso con un cm d'acqua.

 

 

Tags: hoya, hoia, ohia, ohya

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Articoli | 05-11-23 05:00 | Visite: 900

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