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Giardino del Cactus!
[PARTE 2]
Come realizzare un giardino roccioso all'aperto di piante grasse
Dopo aver visto come definire il progetto e quali sono gli aspetti importanti da tenere a mente per farlo vediamo ora la fase successiva.
2. L'area e la preparazione del terreno
Finalmente si entra nel vivo dei lavori e si passa dalla carta alla realtà! Il mio suggerimento, se si ha un area molto vasta da coprire, è di procedere per gradi dividerla in più sotto-sezioni. In questo modo sarà più facile gestire il progetto finale e avendo dei sottoprogetti più piccoli e semplici non ci scoraggeremo per il lavoro da fare.
Ovviamente non dovremo perdere il punto di vista d'insieme che ci garantirà un buon risultato finale, armonioso e gradevole alla vista oltre che al cuore. Quindi ogni tanto un passo indietro e uno sguardo d'insieme e complessivo per immaginarci già il progetto completo così come lo abbiamo definito all'inizio.
Come prima cosa iniziamo col ripulire l'area, possibilmente estirpando le erbacce e zappando o fresando la parte superficiale. In questo modo avremo una tela bianca da cui cominciare e gli spazi saranno meglio definiti senza ostacoli.
Ora possiamo passare a delimitare l'area, se non ha i confini già ben definiti quali muri o recinzioni. Per farlo occorrono corde e picchetti. Nel mio caso è stato tutto abbastanza semplice, l'area predefinita era rettangolare, ho piantato i picchetti nei 4 angoli e fatto passare le corde per definirla. Si possono usare le corde o talco o calce per definire i bordi.
Per quanto riguarda, quelle che io chiamo "isole", ovvero le collinette/aiuole dove andranno disposte le piante, partendo sempre dal disegno con le corde (o in altrenativa con un tubo morbido) si disegnano i contorni e si modificano fino a quando non si è appagati dal risultato.
Le collinette hanno sia funzione estetica ma ancor più servono a evitare ristagni e a far defluire velocemente l'acqua lungo di esse. In questo modo eviteremo che le piante abbiano "i piedi" in acqua troppo a lungo, cosa fondamentale in inverno.
Per queste isole sarà necessario comunque utilizzare terreno molto drenante, ancor più di quello solitamente in vaso, quindi abbondante sabbione, ghiaia e pietre anche di grossa dimensione (5/10cm), fanno volume e rendono ancora più drenante il terreno. Per contenere spese e per far si che il progetto sia sostenibile si utilizzi materiale reperibile in zona senza dover necessariamente far arrivare carichi di terra da lontano. Le piante son più tolleranti di quanto crediamo. Ad esempio qui nel sud Sardegna è difficile reperire pomice o lapillo, mi sarebbe piaciuto miscelarla alla terra di campo ma ho optato per terra con graniglia di granito abbastanza comune nelle cave vicine.
Consiglio furbo: non esagerate con l'altezza, le linee devono essere morbide e i pendii non troppo scoscesi altrimenti quando metteremo la pacciamatura in superficie scenderà verso il basso. Orientativamente bastano anche soli 30/40 cm per dare quella senzazione di naturale movimento e scongiurare che sembri tutto piatto, banale e troppo artificiale.
Ricordiamoci di lasciare dei camminamenti tra le isole, dei percorsi liberi, il giardino deve poter essere vissuto, le piante ammirate da vicino, deve chiamarci a sè come se ci volesse chiedere di entrare ad ammirarlo.
Una volta creato il nostro paesaggio movimentato se siamo soddisfatti del risultato possiamo utilizzare dei teli pacciamanti per ricoprire il tutto in modo da contenere le erbacce. I teli non hanno una durata infinita, iniziano a bucarsi dopo una decina d'anni a quel punto si dovrà reintervenire per sostituirli. Io h ooptato per un telo traspirante bianco, quello che si usa nei fondi delle strade, il bianco purtroppo lascia filtrare molta più luce rispetto al classico tessuto nero per pacciamatura (anti alghe) e quindi possono crescere delle erbacce al di sotto. Dal punto di vista estetico però, volendo usare ghiaia bianca come pacciamatura si nasconde molto meglio.
Si può decidere di non usare tessuti pacciamanti, le erbacce comunque cresceranno e in inverno creeranno una protezione naturale per le piante, però in primavera sarà un lavoraccio ripulire tutto il giardino attorno alle piante. Una alternativa meno durevole ma funzionale è usare cartone o fogli dei volantini, sono gratis e sono biodegradabili.
Vi lascio con una fotosequenza della preparazione del mio "giordino del cactus".
Curioso di vedere il risultato finale? Continua a seguirmi per i passi successivi... il prossimo (e forse ultimo) capitolo parlerá della messa a dimora delle piante!
Articoli | 06-04-23 06:51 | Visite: 903
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